Migranti, sindaci del Bolognese a lavoro per migliorare il decreto Salvini ma Forza Italia non ci sta e difende la Lega 

Bologna Forza Italia, il partito che dovrebbe essere di opposizione al governo, continua a strizzare l’occhio alle politiche anti-migranti del ministro dell’Interno Matteo Salvini. Il deputato forzista Galeazzo Bignami e la candidata sindaca di Casalecchio per la coalizione di centrodestra Erika Seta, se la prendono con i sindaci di Casalecchio, Sasso Marconi, Zola PredosaMonte San Pietro e Valsamoggia per aver firmato un accordo con i sindacati Cgil, Cisl e Uil che permetta ai richiedenti asilo di accedere a corsi di formazione professionale per favorire il percorso di reinserimento lavorativo.  

Il patto, che rappresenta «una forte presa di posizione rispetto all’operato del governo sui temi di accoglienza e sicurezza», ha anche la volontà di costruire un albo per l’iscrizione anagrafica di tutti i richiedenti asilo. Inoltre, i sindaci auspicano l’apertura di un dialogo con soggetti privati come Poste Italiane e le banche locali per permettere ai migranti di aprire un conto corrente presentando il solo permesso di soggiorno.  

Nonostante Forza Italia dica che quei sindaci vogliano «bypassare il decreto Sicurezza di Salvini invece di predisporre ogni iniziativa utile alla sua applicazione», l’obiettivo dell’accordo sarebbe proprio non disobbedire alla legge dello Stato, ma migliorarla. 

Bignami di Forza Italia pur di attaccare le amministrazioni della sinistra e difendere l’operato di Salvini accusa quei sindaci del Bolognese con la solita tiritera del «finto buonismo». «Questi sindaci hanno scelto di non applicare una legge dello Stato e se ne assumeranno la responsabilità di fronte alla cittadinanza. A questa propaganda noi non ci stiamo», ha dichiarato Bignami che annuncia una interrogazione al governo. 

Secondo Massimo Bosso, sindaco di Casalecchio e presidente dell’Unione dei Comuni Valli del Reno Lavino Samoggia, invece, l’accordo rappresenterebbe la volontà di superare i problemi derivanti dal decreto Sicurezza. Per il presidente, i servizi essenziali sulla tutela delle persone già presenti sul territorio hanno la necessità di una gestione metropolitana rispettosa dei profughi e dei loro diritti. 

I sindacati difendono la propria scelta riguardo al patto con i sindaci del Bolognese: «Proviamo a disarticolare una legge sbagliata con la legalità e partendo dalla centralità della persona umana», ha dichiarato il responsabile della Camera del Lavoro di Casalecchio, Gianni Monte.  «La sicurezza della comunità viene garantita da un insieme di fattori che puntano sull’integrazione delle persone», ha sostenuto Alberto Schincaglia, il segretario generale aggiunto Cisl area metropolitana di Bologna.

 

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