Graffiti anti Salvini a Lugo, il candidato leghista Padovani: «Loro i veri fascisti»

«Toglierei loro il diritto di voto». Così Gabriele Padovani, candidato leghista al Parlamento europeo nella circoscrizione del Nord Est, si è espresso sui vandali che oggi hanno ricoperto Lugo, nel Ravennate, con graffiti contro il ministro dell’Interno Matteo Salvini. Le scritte e i cartelloni appesi esprimevano pareri negativi sulla Lega e sul suo leader accusandoli di fascismo.  

I messaggi rivolti al vice premier sono vari, alcuni più fantasiosi come «Lugo non si Lega». Più diretti e violenti, invece,  i graffiti dove Salvini è stato accostato a escrementi o gli è stato suggerito di darsi a pratiche orali poco consone. In alcuni cartelloni appesi probabilmente dagli stessi , la faccia capovolta del ministro è stata accompagnata dalla frase «Matteo come Benito qui non sei gradito». Le scritte sono forse apparse per contestare la visita che Salvini avrebbe dovuto fare proprio oggi nella cittadina romagnola. Il vice premier, però, non si è più presentato a causa di una lettera contenente un proiettile ricevuta ieri.

Padovani ha rapidamente difeso il “Capitano”, accusando i vandali di essere «incivili e violenti che utilizzano metodi deplorevoli e fuori dal tempo». Inoltre, usando l’antica tecnica dello “specchio riflesso”, li ha additati come «i veri fascisti non rispettosi delle idee altrui e che attaccano vigliaccamente le istituzioni». Forse una posizione un po’ ambigua quella del candidato europeo che ha addirittura chiesto di togliere il diritto di voto ai vandali. Il leghista si è quindi auspicato un’azione immediata delle forze dell’ordine e ha affermato: «Questi modi vigliacchi vanno repressi con decisione». 

Foto: da Facebook

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