«Disturba pesantemente la quiete pubblica», la leghista Scarano contro il Nautilus

«Il Nautilus disturba prepotentemente la quiete pubblica»: sono le parole pronunciate oggi nella seduta del Consiglio comunale di Bologna dalla consigliera Paola Francesca Scarano di Lega Nord che ha chiesto di sollecitare l’Università a intervenire nei confronti del locale per tutelare gli abitanti della zona universitaria. Secondo la consigliera, nello spazio all’aperto in via San Giacomo che l’Alma Mater ha dato in gestione ad una associazione universitaria, non si svolgerebbero attività collegate al mondo studentesco, ma ospiterebbe serate da discoteca disturbando i residenti. 

La leghista ha chiesto in Consiglio comunaledi sollecitare l’Università di Bologna per gestire il fenomeno, criticando l’assessore alla Sicurezza della città, Alberto Aitini, per non aver agito finora. «Probabilmente l’assessore ha avuto altre priorità e non ha fatto, come annunciato e promesso, una sollecitazione all’Università visto che l’altra notte hanno festeggiato l’arrivo dell’ora legale a ritmo di percussioni fino alle 7 della mattina impedendo a decine di famiglie di riposare», ha detto Scarano. L’esponente della Lega ha, inoltre, criticato la Giunta in quanto «consente nei propri spazi, talvolta indebitamente occupati, di disturbare la quiete pubblica». Ha infine rimproverato il Comune di essere eccessivamente tollerante verso collettivi ed associazioni che «andrebbero relegate ai margini della società anziché premiate con gli spazi più prestigiosi presenti in città». 

«Se un locale sta aperto oltre l’orario arrivano i vigili, intimano la chiusura, spesso accompagnata da sanzione. Stiamo superando ogni limite alla decenza, al decoro e al rispetto delle regole e della legalità», ha detto la consigliera. In riferimento alle serate del locale, sulla pagina Facebook del Nautilus i gestori hanno spiegato qualche giorno fa che nelle giornate infrasettimanali la musica viene spenta entro mezzanotte, nel weekend si parla dell’una. «Orari che non riteniamo essere dannosi per il riposo di nessuno ma che anzi abbiamo deciso di adottare proprio nel rispetto di tutti coloro che abitano la zona universitaria». 

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