Decreto Salvini, c’è il rischio che i migranti siano capri espiatori come fu per gli ebrei

«Il decreto Salvini, oltre a generare maggiore insicurezza, ha in sé il rischio che porti a creare capri espiatori come in passato fu fatto anche per gli ebrei». Sono parole decise quelle del sindaco di BolognaVirginio Merola, sulla legge Sicurezza e Immigrazione fortemente voluta dal ministro dell’Interno Matteo Salvini all’antivigilia del giorno della memoria che ricorda le vittime dell’olocausto nazi-fascista contro il popolo ebreo. 

Merola, rispondendo a una domanda del consigliere comunale leghista Umberto Bosco, ha sottolineato che non ha mai paragonato i migranti alle vittime della Shoah. «La decisione di chiudere strutture come  il Centro di accoglienza per richiedenti asilo di via Mattei, in seguito all’applicazione del cosiddetto decreto Salvini, produrrà l’effetto di portare nelle strade delle nostre città le persone oggi ospitate nei centri di accoglienza. Contribuirà a creare disordine e insicurezza così da avere il pretesto, magari, per lanciare nuovi e artificiosi allarmi sui migranti», ha detto il sindaco. 

Il consigliere leghista si riferiva a una interpretazione di un articolo di un giornale in cui, secondo Bosco, il primo cittadino bolognese avrebbe accostato in un’intervista per Skytg24 i richiedenti asilo (in attesa dell’eventuale riconoscimento dello status di rifugiato) alle vittime dell’olocausto. 

«Non ho mai fatto riferimento in alcun modo alle vittime della Shoah, parola che compare nel titolo di un giornale e che non rispecchia in alcun modo le cose che ho detto», ha chiuso Merola. 

Per quanto riguarda l’Hub di via Mattei, nelle sue dichiarazioni ha espresso un orientamento sul destino dell’hub auspicando la sua trasformazione in un Cas e non in un Centri di Permanenza per i Rimpatri.

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