La Segafredo batte anche il Maccabi Rishon e si qualifica in anticipo per le Top 16 di EuroCup. La Pompea deve capire se poter ambire solo alla permanenza in categoria

In alto stat Virtus. E nemmeno soffre di capogiri, nonostante numeri da record. Percorso netto in campionato dopo otto giornate, una sola sconfitta in EuroCup in cui ieri, dopo la vittoria sul Maccabi Rishon, la Segrafredo è approdata alle Top 16.

RIMONTA. Vittoria “strana” per la squadra di Sasha Djordjevic, sprofondata sul -17 nel terzo quarto e capace di risalire con un parziale di 24-1 che l’ha lanciata verso l’85-79 finale. Il solito, inarrestabile Milos Teodosic (18 punti e 6 assist), un Julian Gamble tanto incisivo in attacco (19 punti con 8/9 al tiro) quanto troppo poco ruvido nella propria metà campo, un David Cournooh autore della tripla del sorpasso nel quarto periodo e mastino difensivo per tutta la gara: sono tanti i protagonisti del successo bianconero. Ma il nostro pensiero, e il nostro abbraccio, vanno a Kyle Weems. Non semplice il suo approccio al match, prezioso al 40′ il suo contributo grazie a 10 punti, 9 rimbazi e tanta applicazione difensiva. Qualcosa probabilmente lo turbava. Dopo la partita è uscita la verità: era deceduto suo padre. Weems si è comportato da vero professionista, la squadra, la società e soprattutto i tifosi lo hanno capito, il gruppo ne ha tratto grande beneficio. E’ anche su questi particolari che si costruisce una stagione vincente. Poi ci sono i dettagli tecnici, su cui coach Djordjevic si è concentrato nel post partita. «Abbiamo iniziato a difendere troppo tardi», il suo monito. Ha ragione, se vuole sfidare la corazzata Milano, che nonostante un inizio non perfetto in Serie A, è ancora la principale candidata per lo scudetto.

BIVIO. Proprio l’Armani sarà di scena domenica in un PalaDozza già tutto esaurito per affrontare la Fortitudo. Che è ad un bivio. Forse la squadra di coach Antimo Martino non sarà quella scintillante capace di domare i campioni d’Italia di Venezia tra le mura amiche, ma nemmeno quella che ha perso la sua imbattibilità casalinga dopo otto mesi con un’ottima Brescia (74-88) e che poi, una settimana dopo, è crollata contro una Cremona (80-73) a cui mancava il proprio faro Travis Diener. A punirla sono stati gli ex Michele Ruzzier e Giacomo Sanguinetti ma soprattutto il lungo americano ventitreenne Ethan Happ, che al suo esordio ha fatto quello che ha voluto: 19 punti, 7 rimbalzi e 2 assist. Fortitudo da rivedere, per capire se i sogni di gloria – leggere alla voce playoff – appartengano solo al mondo onirico o possano concretamente trasformarsi in realtà. Nel percorso di discernimento sarà necessario trovare una maggiore identità difensiva, facendo dell’intensità e dell’energia i propri marchi di fabbrica. Con queste armi l’Aquila ha saputo rinascere fino a tornare a volare in Serie A. Con le stesse caratteristiche dovrà lottare per cercare, prima di tutto, di mantenerla.

foto Virtus Pallacanestro

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