Il clamoroso e meritato successo della Pompea contro la corazzata Milano ha evidenziato le potenzialità del gruppo, mentre la Segafredo, alla seconda sconfitta in EuroCup, dimostra di non poter fare a meno di Milos Teodosic

È questa qua la Fortitudo. Se fosse sempre quella ammirata domenica scorsa al PalaDozza contro la corazzata Milano, allora le neanche troppo nascoste ambizioni di disputare i playoff sarebbero ampiamente giustificate. Intensa e aggressiva, ma soprattutto concentrata dal primo all’ultimo minuto, la squadra di coach Antimo Martino ha impartito una lezione di gioco ai campioni allenati da Ettore Messina, alla prima sconfitta in carriera nei confronti del collega molisano.

GRUPPO. L’85-80 a favore dei biancoblù è stato la summa di come il gruppo, nonostante l’assenza pesante in regia di Rok Stipcevic, possa battere chiunque quando è tra le mura domestiche, spinto dalla forza incessante del proprio pubblico. Facile indicare in Sims il migliore in campo. Al di là dei 17 punti e degli 11 rimbalzi prodotti, il lungo americano è stato il principale riferimento offensivo della Fortitudo, che ha trovato un buon contributo alla causa anche da Kassius Robertson (16 punti) e da Pietro Aradori (13), che nella quattrocentesima gara disputata in Serie A, ha confermato di essere l’attaccante italiano più prolifico del campionato (15,1 punti a gara).

Il volto più bello del successo più inatteso e più meritato è però quello di Matteo Fantinelli. Come unico regista di ruolo a disposizione di Martino, non ha sbagliato un colpo, facendo girare bene la squadra e mettendosi anche in proprio (11 punti con un solo errore al tiro) quando ce n’è stato bisogno. Dopo un periodo non particolarmente positivo, il Fante ha dimostrato di poter reggere da esordiente il peso della Serie A. E chissà che tra qualche tempo non gli si spalanchino anche le porte della Nazionale…

SOLISTA. La Virtus continua invece la sua marcia trionfale in campionato. A Trieste è stata infilata la nona perla in nove giornate, un ruolino di marcia da record, sebbene al PalaRubini – Allianz Dome sia servito un tempo supplementare per avere la meglio sui padroni di casa. Ancora una volta l’uomo della Provvidenza è stato Milos Teodosic, inizialmente seduto in panchina e poi decisivo con 24 punti totali, 5 dei quali realizzati negli ultimi 27 secondi del match. Segafredo dipendente dal suo asso serbo? Guardando l’esito della gara ad Andorra in EuroCup sembrerebbe di sì. D’accordo l’assenza di Kyle Weems, ma quando nel secondo tempo coach Sasha Djordjevic ha voluto lasciare in panchina Teodosic, dopo un primo tempo da 19 punti e 4 assist, per capire come avrebbe reagito il gruppo, la squadra ha resistito solo nel terzo quarto, per poi calare vistosamente nel quarto periodo, incassando la seconda sconfitta stagionale (79-93). In attesa del completamento di un roster che necessita evidentemente di una alternativa a Weems, la Virtus si gode un inizio di stagione favoloso, pur con un dubbio: quanto varrebbe oggi, o quanto potrebbe valere in futuro, senza questo Milos Teodosic?

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foto di Valentino Orsini Fortitudo Pallacanestro

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