Xm24, «Pessime condizioni igieniche e niente sicurezza»

L’assessore al Patrimonio e alla Cultura di Bologna, Matteo Lepore, sta documentando su Facebook i lavori del Comune dopo lo sgombero dello stabile che era occupato dal centro sociale Xm24 in via Fioravanti nel quartiere Bolognina

«Condizioni igieniche pessime che hanno richiesto una massiccia disinfestazione ancora in corso, una struttura fatiscente priva di condizioni di sicurezza per le persone. Ritengo sia assolutamente impossibile considerare quello stabile adatto a ospitare qualsivoglia forma di aggregazione, alle condizioni trovate». In un lungo post su Facebook l’assessore comunale all Cultura di Bologna, Matteo Lepore, sta rendicontando quanto il Comune sta facendo dopo essere rientrati in possesso dello stabile di via Fioravanti, 24, ex sede del contro sociale Xm24. In primis denuncia lo stato di degrado in cui versava l’immobile. 

«La liberazione dell’immobile è avvenuta il 6 agosto, a metà giornata. Come previsto da una delibera promossa dalla Giunta e approvata dal Consiglio, la gestione dell’immobile è passata ACER (Azienda Casa Emilia-Romagna) i cui operatori hanno trovato una situazione fortemente compromessa», spiega Lepore. 

In quello stabile, occupato per 17 anni dal centro sociale Xm24, adesso dovrebbero venire appartamenti sociali in cohousing. E il cantiere per la realizzazione è già avviato (scrive l’assessore) «come previsto ci sono 34 milioni di euro di edilizia pubblica rivolta a fasce sociali deboli, per centinaia di alloggi in totale e 5 milioni di euro per la realizzazione di spazi culturali e sociali nel comparto ex mercato – non speculazione».  

Secondo Matteo Lepore, in quel luogo non c’erano le condizioni per proseguire. Il centrodestra al governo della città 17 anni fa diede una casa a Xm24 in Bolognina. Da allora lo spazio ha visto la partecipazione di tante persone e realtà, l’una diversa dall’altra. «Ho riconosciuto come altri il valore di quella esperienza, che ha offerto opportunità di crescere e sperimentare a tanti e tante». Il Comune non ha voluto rinnovare loro la convenzione e  ha chiesto la liberazione dell’immobile offrendo varie alternative.  Nella foto, scattata proprio dall’assessore, una delle tante bombole (non in sicurezza) ritrovate all’interno dello stabile. 

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