Start-up bolognese nello staff del primo intervento al mondo di protesi in stampa 3D

Per la prima volta al mondo è stata impiantata una protesi totale di ginocchio interamente personalizzata e stampata in 3D. L’intervento è avvenuto ieri all’ospedale Humanitas di Milano ed è frutto della collaborazione fra gli ingegneri ed esperti di intelligenza artificiale di Rejoint, start-up bolognese di ricerca e sviluppo nel campo delle biotecnologie, e il Centro per la ricostruzione articolare del ginocchio dell’ospedale milanese. La protesi è stata realizzata e impiantata attraverso l’utilizzo di intelligenza artificiale, strumenti chirurgici personalizzati e l’assistenza durante l’operazione di sistemi computerizzati.

L’intervento «apre le porte ad interessanti opzioni terapeutiche a beneficio dei pazienti e che speriamo possa stimolare il lavoro di tutti i professionisti per trovare applicazioni cliniche sempre più innovative»ha commentato il professor Maurilio Marcacci, responsabile del centro di Milano. Il progetto di ricerca aveva l’obiettivo di ottenere una protesi che fosse innovativa sia nella realizzazione che nell’impianto. «Gli ultimi sviluppi della medicina vedono la personalizzazione delle cure un’opzione sempre più realistica e concreta. Anche l’ortopedia non fa eccezione», ha detto Marcacci.

I chirurghi del centro, in collaborazione con Rejoint (vincitrice di un bando di Horizon 2020, programma di finanziamento europeo in ricerca e sviluppo) hanno, quindi, ideato una nuova procedura e stampato la protesi totalmente in tre dimensioni in lega di cromo cobalto. Nello specifico per la realizzazione dell’arto artificiale sono state rilevate le caratteristiche del paziente e le dimensioni specifiche del suo ginocchio, in base alle quali è stata prima disegnata e poi ricostruita la protesi. Inoltre, attraverso una visione computerizzata in 3D e un sistema intelligente di algoritmi, è stato realizzato un piano pre-operativo interattivo per facilitare il posizionamento della protesi e definire la sua corretta dimensione. L’operazione è poi stata eseguita, oltre che da Marcacci, anche dagli specialisti in ortopedia Francesco Iacono e Tommaso Bonanzinga. 

La ricostruzione del ginocchio attraverso una protesi totale è un’operazione comune, ma come spiega il dottor Bonanzinga, «fino ad oggi le protesi del ginocchio sono state progettate senza considerare l’anatomia specifica di ogni singolo paziente. Di conseguenza si possono generare alcuni problemi dopo l’intervento tra cui dolori e infiammazioni. La realizzazione di una protesi personalizzata potrebbe ridurre queste complicazioni, rendendo più breve il decorso post operatorio e migliorando la qualità di vita». 

Anche l’ambito medico è, dunque, sempre più spesso interessato dagli sviluppi delle nuove tecnologie e i medici si confrontano ogni giorno con apparecchiature sempre più sofisticate utilizzate sia per la diagnostica sia per l’esecuzione degli interventi. 

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