Sgominata la banda di narcotrafficanti di eroina con base a Reggio Emilia

Portavano in Italia sostanze stupefacenti ingerendo ovuli contenenti eroina. Sono state arrestate oggi 31 persone (22 custodie cautelari in carcere e 9 obblighi di dimora) facenti parte di un gruppo di narcotrafficanti pachistani che, tra le province di Reggio Emilia e Bologna, Ravenna, Pistoia, Arezzo, Brescia, Roma, Monza e Milano, importavano e spacciavano eroina fatta arrivare in Italia direttamente dal Pakistan attraverso “corrieri ovulatori”. 

A capo dell’organizzazione criminale tre fratelli pachistani di 46 anni, 43 e 35 anni tutti residenti a Reggio Emilia. I 3 uomini facevano arrivare in Italia l’eroina proveniente dal Pakistan (tramite Grecia e Spagna) avvalendosi di connazionali che giungevano nel nostro Paese in aereo nascondendo la sostanza stupefacente utilizzando la rischiosa tecnica del “body paker”, cioè ingerivano ovuli di eroina per poi espellerli una volta arrivati in Italia.

Il blitz della Guardia di Finanza provinciale di Bologna e lo S.C.I.C.O. (Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata) di Roma, con il supporto dei Comandi del Corpo territorialmente competenti e della Sezione Aerea di Manovra di Grottaglie (Ta) ha portato, inoltre, al sequestro di beni per un valore complessivo di circa mezzo milione di euro.  

Le attività investigative, sviluppate mediante intercettazioni telefoniche ambientali e servizi di osservazione, hanno permesso agli specialisti della Sezione Antidroga di ricostruire l’intera organizzazione dell’organizzazione criminale avente il proprio centro organizzativo ed operativo a Reggio EmiliaLa Guardia di Finanza ha, inoltre, arrestato 17 corrieri ovulatori in flagranza di reato e sottoposto a sequestro in provincia di Bologna e Reggio Emilia e negli scali aeroportuali di Roma “Fiumicino”, Milano “Malpensa”, FirenzePeretola”, Pisa “Galileo-Galilei”, Napoli “Capodichino” e Vienna, ingenti quantitativi di eroina destinati principalmente alla piazza emiliana.  

L’operazione, denominata “LOT BIS”, costituisce l’epilogo di circa 2 anni di indagini condotte dal G.I.C.O. del Nucleo di polizia Economico-Finanziaria di Bologna sotto il coordinamento dei Sostituti Procuratori Stefano Orsi e Michele Martorelli della locale direzione Distrettuale Antimafia, che hanno richiesto le misure cautelari, personali e reali, ora disposte dal Giudice per le Indagini Preliminari. del Tribunale felsineo,  Domenico Panza. 

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