Il turismo a Bologna ha un nuovo strumento per misurarne la crescita

Far sapere alle città e agli hotel quando arrivano i turisti e come accoglierli al meglio: è uno dei servizi che offre H-Benchmark, un nuovo strumento sviluppato nel 2016 da una società veneta appena partito a Bologna che analizza i dati provenienti dalle strutture del settore dell’ospitalità per aiutare gli operatori del territorio nella pianificazione degli investimenti. Lo strumento raccoglie i dati riguardanti le prenotazioni degli ultimi due anni (e del prossimo) dei singoli hotel che hanno aderito (fino ad oggi ventotto strutture per un totale di più di 3500 camere) e fornisce informazioni sugli andamenti dei flussi turistici. Può, ad esempio, capire quali date sono più “calde” e quali invece bisogna potenziare.

Secondo le analisi fatte dalla società, aiuterebbe non solo le singole strutture ma anche la città in generale: questo strumento può monitorare un evento in corso per capirne l’andamento o prevedere in quali date un evento potrà avere successo. Inoltre, fornisce dati sui turisti segmentati per singola nazionalità: una città può infatti sapere da dove vengono i turisti, quanti turisti entrano ed escono dal territorio e di che tipo sono, se pernottano per poco o per molto tempo e quanto spendono o sono disposti a spendere.  

Nella conferenza stampa di stamattina l’Amministratore di H-Benchmark, Francesco Traverso, ha fornito alcuni dati sulla città di Bologna dopo le rilevazioni fatte: ad esempio, i turisti americani tendono a spendere di più di quelli italiani o un evento che comincia il lunedì può aiutare gli hotel a far aumentare le prenotazioni della domenica visto che, storicamente, è una giornata con poco afflusso. Secondo questo strumento poi, Bologna ha subito negli ultimi anni un tasso di “occupazione” sempre più alto, dato che indica il fatto che sono entrati in città molti più turisti degli anni passati (la crescita in media sarebbe del 12%). È stata infine presentata una rilevazione sul futuro prossimo della città, ovvero il Capodanno: secondo i dati dell’anno scorso infatti il tasso di “occupazione” era alto (93%), ma le prenotazioni erano basse mentre quest’anno ad oggi le prenotazioni per l’ultimo dell’anno sono già all’85% cosa che, secondo la società, fa capire che ci sarà un tutto esaurito per il Capodanno 2019/2020. 

 

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