Il monumento sulla facciata del Comune da domani avrà la sua targa

Dopo la ricollocazione dell’opera di Giuseppe Romagnoli “L’Amor Patrio e Valor Militare” nella sua sede originaria sulla facciata di Palazzo d’Accursio in Piazza Maggiore a Bologna, avvenuta nel febbraio scorso, domani alle 13,00 sarà inaugurata la targa che, oltre alla didascalia dell’opera, porta il nome del mecenate che ha sostenuto il progetto di restauro dell’opera: Francesco AmanteLa targa bilingue, in italiano e inglese, riassume la storia dei bronzi: “L’opera monumentale fu installata su questa facciata nel 1909 e rimossa dal regime fascista nel 1943. Il ripristino e la ricollocazione sono stati eseguiti nel 2019 e finanziati dall’imprenditore Francesco Amante”.

Il progetto 

Il lavoro di Francesco Amante ha inizio nel 2012, quando l’Amministrazione comunale fa scoprire all’imprenditore bolognese i due altorilievi bronzei abbandonati nel cortile dell’Accademia di Belle Arti. Francesco Amante prende a cuore il progetto e inizia a interessarsi alle possibilità e modalità di restauro e ricollocazione dei due capolavori del Romagnoli. «Ho due passioni, l’arte e i motori e in entrambi i campi mi piace restituire qualcosa alla mia città, che mi ha dato tanto», ha dichiarato Amante. 

Sotto la spinta dell’assessore alla Cultura e Promozione della città del Comune di Bologna, Matteo Lepore, il progetto viene appoggiato e approvato dal Comune nel 2018 attraverso lo strumento del Patto di Collaborazione e l’imprenditore e mecenate Francesco Amante si fa carico di sostenere  l’intero processo di restauro e di ricollocazione, sulla base di un progetto approvato dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara. 

Un progetto che l’amministrazione ritiene di «grande interesse per Bologna sotto molteplici profili: culturale, poiché permette la valorizzazione di una delle opere di Giuseppe Romagnoli, scultore bolognese stimato a livello nazionale e ancora oggi meritevole di attenzione e di studio, storico e filologico, poiché volto a ricreare l’immagine di Piazza Maggiore, come si presentava fino al 1943». 

Cenni storici 

I due bronzi, realizzati da Giuseppe Romagnoli e rappresentanti l’Amor Patrio e il Valore Militare, facevano parte del monumento commemorativo al Re Umberto I, inaugurato nel 1909, originariamente collocato sulla facciata di Palazzo D’Accursio in Piazza Maggiore. La città di Bologna, con questo grande monumento, voleva rendere omaggio al “Re Buono” Umberto I, considerato uno dei più grandi sostenitori della libertà e degli ideali democratici, che aveva, infatti, visitato la città in occasione della liberazione dagli austriaci e che fu brutalmente assassinato a Monza nel 1900. 

Il 21 dicembre 1943 le parti in marmo del monumento furono distrutte dai fascisti in base all’ordinanza della Repubblica di Salò in cui veniva disposto “che tutte le intestazioni, indicazioni o insegne, comunque riferentesi alla ex casa regnante o ai suoi componenti dovranno essere eliminate o sostituite con altre di indole repubblicana”. I due bronzi superstiti furono collocati presso la Villa delle Rose nel 1945 e depositati successivamente nel cortile dell’Accademia di Belle Arti di Bologna. 

 

Fonte e Foto: Comune di Bologna

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