Filippo, attivista del movimento ecologista Extinction Rebellion” inizierà da oggi uno sciopero della fame ad oltranza in piazza del Nettuno a Bologna come azione d’impatto per sensibilizzare i cittadini e gli amministratori della città ad attivarsi nei confronti dell’emergenza climatica a cui stiamo andando incontro. Dopo la prima fase di sensibilizzazione, conclusa il 29 luglio, con l’invio di una proposta di emergenza climatica ed ecologica al Consiglio Comunale della città, inizia una seconda fase più radicale degli attivisti di Extinction Rebellion di Bologna, città «sempre attenta alle richieste politiche dal basso, ma che negli ultimi anni si è assopita all’ombra di una crescita economica appannaggio di pochi, che rischia di mettere a repentaglio la sua identità, di città plurale, inclusiva e progressista», dicono gli attivisti. Secondo il movimento presente a Bologna dall’inizio di maggio, «sebbene vengano propagandati provvedimenti “verdi”, le azioni concrete come la decisione di radere al suolo il bosco urbano, aumentare i prezzi del trasporto pubblico, senza potenziarlo, autorizzare opere con forte impatto in termini di inquinamento atmosferico, resistenza a pubblicare il bilancio di C02 per ogni settore produttivo sul suolo cittadino, indicano una chiara strada battuta dall’amministrazione: favorire il profitto ad ogni costo». 

Lo sciopero della fame è una rappresentazione plastica di quello che tra pochissimi anni potrebbe accadere: patire la fame. Anche se sembra un problema molto lontano, quello della scarsità di cibo, causata dalle mutate condizioni climatiche è una spada di Damocle che pende sulle teste di tutti noi e ce lo ha ricordato il report dell’Ipcc (Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico) pubblicato ad inizio agosto. 

«Da tempo gli agricoltori denunciano la diminuzione dei raccolti. Da tempo le associazioni ambientaliste denunciano la grave crisi in atto. Da tempo i cittadini si costituiscono in comitati per portare le proprie richieste, come quelle di Filippo, ai decisori politici. Da tanto, troppo tempo, queste richieste rimangono inascoltate», concludono gli attivisti. Questi ultimi non lasceranno Filippo da solo nella protesta dello sciopero della fame. Ci saranno altri attivisti a supportarlo con un presidio medico permanente e saranno in piazza per diffondere i numeri di questa crisi. 

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