“Bella ciao” negli asili, l’Anpi risponde alle critiche

«È come se “Bella ciao” fosse sempre lì a scandire i passaggi importanti della storia contemporanea. Un piccolo bene immateriale capace di segnare il confine tra la guerra e la Liberazione». L’Anpi Bologna (Associazione nazionale partigiani d’Italia) ha risposto così alle polemiche sorte in questi giorni a proposito della presenza della canzone in un asilo bolognese.  La discussione è nata con un padre infastidito dal ritardo del figlio all’uscita dalla scuola. Nell’entrare dentro l’edificio per chiedere spiegazioni è rimasto interdetto nello scoprire che i bambini stessero ascoltando e ballando la celebre canzone partigiana. Probabilmente irritato dal ritardo e «a disagio» di fronte alla situazione, tornato a casa ha scritto una mail al Comune: «Chiedo cortesemente, data la immensa mole di canzoni fruibili dai bimbi, il senso di tale scelta». Ha poi aggiunto «I bambini dobbiamo lasciarli fuori da queste cose», credendo la presenza di “Bella ciao” una posizione politica.  

Il Comune di Bologna ha spiegato al padre che la canzone era inserita in un CD fatto ascoltare ai bambini dalle maestre dopo pranzo. Inoltre, la Giunta ha affermato che «viene tutelata la sensibilità di tutti, ma che si tratta di un caso fortuito senza alcuna connotazione politica». 

Da Forza italia si sono sollevate voci di protesta. Il consigliere comunale Francesco Sassone ha sottolineato: «Solo nella Rossa Bologna può accadere che l’Amministrazione trovi normale e giustificabile che si faccia ascoltare e cantare a bambini del nido una canzone il cui testo, con chiari ed espliciti connotati politici che non devono e non possono entrare nelle scuole, non è adatto a bambini di quell’età». 

L’Anpi Bologna non hanno gradito le critiche mosse dalla destra, ricordando la storia e la caratura internazionale di “Bella ciao”. Infatti, oltre che per ricordare in Italia la Liberazione, la canzone è stata usata in molti momenti per indicare la libertà e il cambiamento: ha accompagnato le proteste contro il premier turco Erdoğan, i funerali per i morti della rivista Charlie Hebdoe, le ultime manifestazioni per il clima, l’indipendenza curda. L’Anpi ha, infine, aggiunto: « Commette un grave errore chi pensa che sia il canto dei comunisti da contrapporre ai canti patriottici o che vada considerato paritetico agli inni del ventennio. “Bella Cia” è un canto antifascista e quindi inneggiante ai valori più profondi e autentici della democrazia, nata dalla Resistenza».

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