“Sushi drop”, l’Unibo fa nascere un drone marino che controllerà i fondali del mar Adriatico

Un drone sottomarino per esplorare e monitorare i fondali dell’Adriatico. È stato presentato oggi “Sushi Drop”, un progetto dell’Università di Bologna che vedrà immergersi a 200 metri di profondità un nuovo strumento che scansionerà, scatterà fotografie e sarà in grado di raccogliere preziosi dati sui parametri chimico-fisici dei mari.  

Il programma, nato dopo un incontro a Fano nel laboratorio di Biologia marina e pesca dell’Università di Bologna, è finanziato dalla Commissione Europea con oltre 1,7 milioni di euro. «Questo strumento permetterà di monitorare in particolare gli ecosistemi del mar Adriatico Centro-Settentrionale che sono di estremo interesse per la loro altissima biodiversità», ha spiegato Luca De Marchi, ricercatore dell’Università di Bologna. 

Le informazioni raccolte tra i fondali dell’Adriatico saranno condivise su una piattaforma digitale aperta. «In questo modo associazioni ambientaliste, imprese del settore ittico e le comunità dei territori interessati, potranno utilizzare i dati e implementare nuove forme di protezione dei mari. Il fine è di ottimizzare le attività di pesca per aumentarne la sostenibilità ambientale», ha continuato De Marchi 

Il progetto Sushi Drop coinvolge docenti e ricercatori di 3 dipartimenti dell’Alma Mater: Ingegneria dell’Energia Elettrica e dell’Informazione (DEI), Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali (DICAM) e Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali (BIGEA). I ricercatori dell’Università di Bologna opereranno al laboratorio di Fano su circa due chilometri quadrati di mare ed è dotato di una nave oceanografica. Del progetto fanno parte enti di ricerca, amministrazioni regionali e associazioni di produttori sia italiane sia croate. Tra i collaboratori internazionali ci sono l’Institute of Oceanography and Fisheries (IOF), l’Association For Nature, Environment And Sustainable Development (SUNCE) e la Contea di Split e Dalmazia (SDC).  

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