Stop a “Compro oro”, negozi alimentari e money trasfer nel centro di Bologna

Niente più negozi alimentari, internet point, negozi di compro oro e di trasferimento di denaro all’interno del centro di Bologna. Una nuova regola che, una volta approvata dal Consiglio comunale, vieterà, per un periodo di tre anni dall’entrata in vigore, l’apertura di nuove attività di questo tipo nelle aree urbane di valore culturale. Il sindaco di Bologna, Virginio Merola, può farlo facendo leva sul cosiddetto “Decreto Unesco” che permette ai primi cittadini di individuare alcune zone dove mettere paletti ad attività commerciali non compatibili con le esigenze di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale”. Inoltre, il regolamento, proposto dagli assessori Valentina Orioli (Tutela e riqualificazione della città storica e Progetto candidatura UNESCO dei portici) e Alberto Aitini (commercio) prevede che siano messe regole chiare sull’esposizione dei prodotti all’esterno dei negozi e sulla cura e la pulizia degli ingressi ai locali vuoti. 

Il nuovo regolamento riguarderà solo il “Nucleo di antica formazione” (centro storico), così come individuato nel Piano Strutturale Comunale (Psc), e cioè l’area delimitata dai viali di circonvallazione, escluse le zone di impianto più moderno.  Tuttavia, sono previste una serie di deroghe. Tra queste, le nuove attività di somministrazione sono ammesse se hanno carattere accessorio (all’interno di teatri, cinema, librerie e musei, per esempio) e in tutti i luoghi dove non siano prevalenti (mense aziendali, ospedali, asili, a domicilio). Inoltre, si potranno aprire in forma di somministrazione temporanea in occasione di eventi e manifestazioni che si svolgono su area pubblica o che abbiano interesse pubblico. Sono escluse dal divieto anche le attività esistenti, nel caso siano oggetto di subentro o di ampliamento e i progetti speciali promossi dall’amministrazione comunale dopo un confronto con i Quartieri e con le associazioni di categoria. 

«Una decisione che va a braccetto con l’orientamento formale, assunto dal Comune nei mesi scorsi, di presentare la candidatura dei portici a Patrimonio dell’Umanità Unesco: del dossier di candidatura farà infatti parte anche il contesto storico artistico nel quale i tratti di portici selezionati si trovano, e per la grande maggioranza si tratta proprio del Nucleo di antica formazione della città. Il Comune intende promuovere e valorizzare la cura dell’ambiente urbano con un insieme di azioni integrate e coerenti, sia attraverso misure restrittive sulle attività commerciali di alcune tipologie, sia con forma di sostegno e valorizzazione delle attività economiche di vicinato, espressione dell’identità culturale della città», ha fatto sapere il Comune di Bologna in un comunicato. 

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