Si apre la strada per la tranvia bolognese, progetto da 510 milioni 

Progetto ecologico, economico e infrastrutturale: sono le qualità, secondo l’amministrazione comunale di Bologna, del piano per la costruzione della rete tranviaria bolognese presentato questa mattina dal sindaco Virginio Merola e dall’assessore alla Mobilità del Comune di Bologna Irene Priolo. L’obiettivo della nuova tranvia è quello di aumentare il bacino dei trasporti pubblici, rimodernando la città. La sua creazione potrebbe portare alla riqualifica dei vari sottoservizi e della conformazione stradale metropolitana, senza però andare ad intaccare negativamente lo stile di vita cittadino. 

Presentato per la prima volta esattamente un anno fa, il progetto proposto al ministero ha subito varie modifiche, fino ad arrivare ad assumere la forma attuale. Il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) prevede la realizzazione di quattro linee di tram: la linea rossa, che si diramerà dal capolinea ovest a Borgo Panigale, la gialla (Casteldebole-Rastignano), la verde (deposito Due Madonne-Corticella) e la blu (Casalecchio-San Lazzaro). Per un costo di 510 milioni, i lavori dovrebbero partire nel 2022, permettendo la fruibilità del servizio già dal 2026. 

Dal costo simile a quello di una linea di filobus e dalla realizzazione con meno impatto sul territorio di una metropolitana, la tramvia dovrebbe al contempo allargare il numero di utenze e diminuire le emissioni nocive. Infatti, una vettura tranviaria trasporta 220/290 passeggeri a fronte di 150 passeggeri del bus e non inquina dato l’utilizzo alternato di linee elettriche e batterie. Inoltre, sono ridotte anche le vibrazioni e i rumori emessi dal mezzo, grazie a varie accortezze tecnologiche usate per la costruzione delle rotaie.  

A questo servizio sarà riservata un’apposita corsia, ma ciò non andrà ad intaccare il normale scorrimento del traffico. Servirà, inoltre, a creare nuove zone pedonali e piste ciclabili che andranno di pari passo al tracciato tranviario. Verranno poi risistemate le reti fognarie e gli altri sottoservizi, che verranno resi più sostenibili a livello ambientale e più semplici da amministrare. 

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