Mediterranea, Bologna risponde: più di 300 persone sotto il Nettuno in sostegno della nave “Mare Jonio”

«Quando una legge produce morte, disobbedire è un dovere», il grido che si sentiva ieri nel tardo pomeriggio da un microfono sotto il Nettuno in Piazza Maggiore a Bologna. Erano più di 300 le persone a sostegno della nave “Mare Jonio” di Mediterranea che martedì scorso ha fatto sbarcare 49 persone a Lampedusa e che attualmente è sotto sequestro probatorio nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Agrigento per i reati di favoreggiamento all’immigrazione clandestina e rifiuto di obbedienza a nave da guerra.

Il capitano della imbarcazione umanitaria, Pietro Marrone, è stato iscritto sul registro degli indagati. «Su quella nave c’eravamo tutti noi che abbiamo contribuito a questo progetto per salvare persone». Mediterranea è una piattaforma costituita due anni fa da gruppi e associazioni come l’Arci e Ya Basta BolognaOng come Sea-Watch, il magazine on line I Diavoli, imprese sociali come Moltivolti di Palermo e altri e che da ottobre ha messo in mare una nave. «Nonostante- spiega alla “Gazzetta di Bologna” uno dei manifestanti- i proclami di Salvini che affermavano come i porti fossero chiusi, siamo riusciti comunque a far sbarcare i naufraghi. Il mettere sotto sequestro la nave è un attacco a chi crede che non siano le frontiere a risolvere ma l’accoglienza. I muri vanno abbattuti per costruire ponti. Siamo sicuri nella giustizia perché abbiamo rispettato le leggi del mare e dell’umanità».

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini attraverso la sua “Bestia” ha twittato definendo «finiti i soccorritori» gestita dall’ «estrema sinistra, dei centri sociali» che in realtà sarebbero «fuorilegge». Intanto in giornata i riflettori dei media si sono concentrati anche sui finanziamenti del progetto. Mediterranea si finanzia attraverso un crowfunding che ha raccolto quasi 600mila euro ma anche da Banca Etica, che ha supportato il progetto con un prestito iniziale oltre ad aiutare per il crowdfunding e per il tutoraggio agli aspetti economici.

Alcune testate italiane hanno affermato come appoggiando questo progetto «la banca sia stata travolta dai commenti negativi alcuni correntisti». Al momento della manifestazioni in pochi da Palazzo D’accursio, sede del Comune, si sono fatti vedere in piazza al fianco dei manifestanti. Una delle poche era la consigliera comunale di Coalizione Civica Emily Clancy: «Fa male non vedere altre rappresentanze. Evidente non hanno il coraggio di dire come stanno le cose. È un dovere essere solidali e dare il benvenuto a queste 49 persone. Abbiamo sostenuto Mediterranea fin dall’inizio. Sulla nave ci sono dei compagni e delle compagne che rappresentano una parte bellissima della natura meticcia e solidale di BolognaE’ assurdo che si criminalizzino delle persone che stanno portando avanti i diritti umani e che invece colui che sta denigrando gli stessi sia osannato». 

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