Promuovere la mobilità studentesca verso i paesi in via di sviluppo, in linea con l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. È l’obiettivo di 6 nuovi progetti approvati oggi dal Senato Accademico dell’Università di Bologna, nell’ambito del Bando “Field Work” Inoltre, è stato riconfermato il Servizio di Consultazione Transculturale per gli studenti internazionali, con il compito di favorire l’integrazione nell’Università. Tutte e sei le iniziative nascono dalla collaborazione della Regione Emilia Romagna, di alcune Organizzazioni non governative (ONG) e del corpo docente e studentesco di più dipartimenti dell’Unibo. 

Il primo progetto è un’esperienza di formazione veterinaria in Etiopia, coordinata da “Vet for Africa” e rivolta al dipartimento di scienze Mediche e Veterinarie.  Poi, Overseas Onlus ha proposto a Scienze e tecnologie agro-alimentari di tentare di introdurre nella striscia di Gaza tecniche di coltivazione sostenibili ed efficienti. Cisp Onlus (Comitato internazionale per lo sviluppo dei popoli), invece, coinvolgerebbe scienze della Formazione per migliorare la qualità dell’offerta educativa scolastica rivolta ai giovani abitanti del Sahara.  

Anche il Comune di Bologna ha proposto un progetto rivolto a scienze e Tecnologie Agro-Alimentari. Si chiamaMed Villese vorrebbe sviluppare nuove collaborazioni tra enti locali tunisini, marocchini e italiani nel settore dell’occupazione e dello sviluppo economico.  Il progetto Rersus, invece, coordinato dalla Ong Aifo (Associazione italiana amici di Raul Follerau), sarebbe diretto al dipartimento di Storia, Culture e Civiltà. L’intento è quello di introdurre un’unità pilota di cure intermedie all’interno dell’Ospedale municipale di Niterói in Brasile. Infine, è stata proposta l’iniziativa Rights for Youth”, che punta a favorire l’occupazione giovanile nella regione di Tete, in Mozambico. Coordinata da Iscos (Istituto per la cesione sociale) Emilia Romagna Onlus, il progetto sarebbe diretto al Dipartimento di Scienze politiche e sociali. 

Dopo il primo anno di sperimentazione, il Servizio di Consultazione Transculturale per gli studenti internazionali diventerà un’offerta stabile nell’Alma Mater. Il suo obiettivo è aiutare gli studenti internazionali che devono affrontare cambiamenti relativi allo studio, all’inserimento e all’adattamento a nuovi contesti culturali. 

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