Cataplessia, trovata da ricercatori bolognesi l’area del cervello che fa cadere dopo una risata

È stata individuata da uno studio guidato dai professori Giuseppe Plazzi Fabio Pizza, del Centro Narcolessia dell’ISNB (Istituto Scienze Neurologiche) e dell’Università di Bolognal’area del cervello coinvolta nella patologia della narcolessia di tipo 1, quella che vede tra le sue manifestazioni più peculiari la cataplessia ovvero la perdita improvvisa del tono muscolare a causa di un’emozione improvvisa come può essere una risata. Un sintomo potenzialmente pericoloso che gli adulti, sia pure con il tempo, riescono parzialmente a prevedere e controllare, ma che per i bambini rimane imprevedibile e quindi non controllabile.

La scoperta pare indicare una soluzione, individuando un possibile meccanismo neurologico di difesa preventiva dalla cataplessia. Lo studio, pubblicato sulla prima pagina del numero di gennaio di Neurology, organo dell’American Academy of Neurology, ha evidenziato che nei bambini con narcolessia nei quali, in seguito a una risata, non si innesca un attacco cataplettico, si attiva una struttura del cervello profonda, la cosiddetta “zona incerta”. Ciò non succede, invece, quando si scatena l’attacco cataplettico, e nei bambini non narcolettici. L’attivazione della zona incerta potrebbe, quindi, costituire un meccanismo di difesa innato di prevenzione delle cadute. La nuova frontiera della ricerca riguarda ora le dinamiche di attivazione della zona incerta e la possibilità di indurle farmacologicamente.

La ricerca condotta su circa 60 bambini, la metà dei quali non affetti da narcolessia, è avvenuta insieme ai professionisti del dipartimento di scienze Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze e di Scienze della Vita dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Una collaborazione cui si aggiunge il supporto di AIN, l’Associazione Italiana di Narcolessia, fondamentale nella mediazione con i pazienti.

 

Fonte: Ausl di Bologna

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