Case famiglia più sicure, approvato il regolamento della Città Metropolitana di Bologna

Rendere le strutture di accoglienza per anziani un posto più sicuro per tutti: è l’obiettivo del “Regolamento Metropolitano Case famiglia”, firmato e approvato lo scorso 29 marzo dalla Città metropolitana di Bologna e dalle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil,  e Cupla. Il documento, che era già in cantiere, ha ricevuto una maggiore spinta nell’approvazione a seguito degli incresciosi fatti  di cronaca avvenuti a San Benedetto Val di Sambro lo scorso febbraio. 
 
Il Regolamento approvato è rivolto alle case famiglia e alle altre strutture per anziani e adulti con disabilità. Secondo le stime del 2017 sono 57 i complessi presenti nel territorio metropolitano con a disposizione un totale di 329 posti, 6 a struttura. Il documento ha il compito di garantire maggiori controlli e sanzioni più severe ed efficaci. Gli accertamenti, a differenza delle linee guida vigenti, partiranno non appena una casa inizierà l’attività di accoglienza e saranno continue.  
 
Ogni Casa dovrà rispettare le caratteristiche strutturali e impiantistiche al fine di garantire sicurezza e condizioni igienico sanitarie a ospiti e lavoratori. Inoltre, grande peso lo avrà la Carta dei Servizi, documento che il responsabile dovrà redigere in maniera chiara e trasparente. Questo servirà a presentare tutte le caratteristiche strutturali e di assistenza offerte, per permettere al cittadino una scelta piò consapevole e mirata. 
 
Altre due importanti innovazioni del Regolamento sono: l’istituzione della Lista di Qualità, ovvero un elenco che mostri le migliori strutture secondo i criteri dettati dalla Città metropolitana, e penalizzazioni più severe a coloro che non rispetteranno i punti del codice. I sanzionati rischierebbero la sospensione dell’attività o addirittura la revoca della licenza di esercizio.
 
La presenza del personale dovrà essere coerente in base alle necessità degli ospiti, ma il presidio sarà garantito 24  ore su 24. Gli operatori, però, avranno assicurato il rispetto delle norme contrattuali, previdenziali, d’igiene e sicurezza e una postazione per il riposo notturno. 
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