Alcune piccole particelle vaginali potrebbero ridurre la diffusione del virus HIV: è il risultato di una ricerca pubblicata ieri sulla rivista scientifica “Nature Communications” fatta dall’Università di Bologna in collaborazione con il “National Institutes of Health” americano. I responsabili di queste nanoscopiche vescicole extracellulari, ovvero di queste piccole particelle di forma sferica, sarebbero dei batteri presenti nella vagina. Le vescicole hanno solitamente la funzione di trasportare informazioni da cellula a cellula in tutto il corpo ma i ricercatori hanno provato ad isolare quelle prodotte da questi batteri e vi hanno aggiunto una coltura di un altro tipo di cellule del nostro sistema immunitario (i linfociti T). Infettandole poi con il virus HIV hanno così messo a confronto una coltura con le vescicole e un’altra senza scoprendo che nella prima l’infezione data dal virus era ridotta rispetto alla seconda.Inoltre, più si inserivano queste particelle sferiche meno cellule venivano infettate.Tramite questi esperimenti hanno anche scoperto il modo in cui l’infezione può essere ridotta, ovvero impedendo all’HIV di aderire alla superficie delle cellule.
L’articolo sulla ricerca pubblicato sulla rivista “Nature Communications” è a firma di Rogers Nahui Palomino, post-dottorato al “National Institute of Child Health and Human Development” che ha conseguito il dottorato di ricerca proprio all’Università di Bologna. Hanno poi partecipato alla ricerca Beatrice Vitali e Carola Parolin del dipartimento di Farmacia e Biotecnologie e Luca Laghi del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-alimentari.
Con la collaborazione di Nicola Ialacqua
foto: Magazine.unibo.it