Alberi in marcia per i Prati di Caprara e per l’ex Cierrebi, più di mille manifestanti a Bologna

Tra alberi e fiori, un bosco ha camminato, anzi marciato. Erano oltre mille ieri a Bologna le persone dirette a Palazzo D’Accursio. Agghindati come se la natura gli avesse avvolti. Marciavano per le vie della città, accompagnati da canti, musica e richiami per uccelli, con la volontà comune di salvare il centro sportivo dell’ex Cierrebi dalla sua trasformazione in un supermercato e il bosco dei Prati di Caprara dalla sua cementificazione. Dalla strada si vedevano i due ettari che sono già stati abbattuti. Ne rimangono ancora 45, 45 nella prima periferia ovest della città, di proprietà del fondo statale Invimit, che l’amministrazione vorrebbe ridimensionare a 30.

Un nutrito gruppo di cittadini da due anni lotta per opporsi organizzando cortei e manifestazioni di cui questa è solamente l’ultima di una lunga serie. «Non c’è assolutamente bisogno – ha affermato Danilo Gruppi, portavoce del comitato “Rigenerazione No Speculazione”- di distruggere, anche solo parzialmente, l’impianto sportivo dell’ex Cierrebi per farci l’ennesimo supermercato e neanche cementificare una parte significativa del bosco urbano dei Prati di Caprara per creare appartamenti di cui Bologna non necessita perché è già piena di case sfitte». Gruppi ha sottolineato quanto sia necessario che «i servizi sociali del Comune lavorino per risolvere la situazione a coloro che all’interno dei Prati vivono». Da anni, una colonia di rom vive tra tende e bivacchi all’interno del bosco.

Alla partenza dall’ex Cierrebi in via Marzabotto in marcia erano poco più di 200, ma si sono ingrossati via via che camminavano. Tante figure si scorgevano tra le fronde. C’era persino”Edward mani d’ulivo” (artista consacrato alla causa che crea opere d’arte a tema Prati di Caprara) con i rami che gli spuntavano dalle dita,  tronchi divenuti copricapo ed edere trasformate in gonne. Una folla verde multigenerazionale che marciava per le vie della città è arrivata infine in Piazza Maggiore davanti al Palazzo comunale. Al corteo c’era anche la rappresentanza di una parte della politica bolognese. Assenti Lega e Pd, presenti Coalizione Civica, Gruppo misto e Movimento 5 stelle.

Per la consigliera comunale di Coalizione Civica Emily Clancy, «in città il più grande polmone verde sono i Prati di Caprara, se cementifichiamo non possiamo dirci ambientalisti e non possiamo dire che l’ambiente è una priorità. Non si può citare il movimento di Greta Thunberg e poi fare delle grandi opere che consumano suolo». Secondo Clancy, «al momento si è visto solo un avvicinamento nelle posizioni di Pd e Lega che ormai dicono praticamente lo stesso. Non mi pare che all’assemblea “pro Passante” ci fosse questo tipo di partecipazione». Il futuro dei Prati di Caprara è ancora in divenire, il prossimo passo dovrà farlo il fondo Invimit e si vedrà come reagiranno gli alberi.

Condividi