Schiavizzate e costrette a emigrare, una mostra a Matera sulle donne di Daesh

Perseguitate. Rese schiave sessuali dai miliziani dell’Isis e costrette a fuggire. Sono più di 3000 le donne di un particolare gruppo islamico curdo, gli yazidi, scappate dalla Siria e dall’Iraq verso l’Europa negli ultimi anni con il terrore di continuare a subire violenze perché considerate infedeli dal sedicente Stato islamico. Proprio le migrazioni di queste donne sono state d’ispirazione per l’artista barese Agnese Purgatorio nella sua video-installazione titolata “Cerebrale” in esposizione permanente al museo della Scultura contemporanea (Musma) nei Sassi di Matera.

“Cerebrale” è un’opera artistica che indaga e interpreta le migrazioni. La fuga dai territori occupati dall’Isis viene raccontata direttamente dalle voci delle donne yazide. In un monitor installato in un ipogeo del palazzo Pomarici, sede del Musma, si vede, in un’immagine video, una bambina che ruota intorno a un albero di ulivo secolare pugliese. Ha in mano un piccolo megafono. Da questo fuoriescono le storie di violenze contro donne considerate dall’Isis «prostitute del diavolo». Una follia con cui Daesh si sente autorizzato a trattarle come merce di scambio.

Nell’opera di Agnese Purgatorio il movimento roteante e senza sosta della bambina e le continue voci femminili sembrano entrare in una sorta di rito arcaico forzato, però, in una condanna senza fine.

Sotto il monitor c’è una scultura: un cervello in resina bianca poggiato su una geometria filosofale di marmo grigio. Lo stesso colore del mistero della mente che, in modo poetico, tenta di metabolizzare i traumi della storia.

Installazione video e scultura in una sola opera. Ad Agnese Purgatorio non bastava una sola tecnica artistica per rappresentare la mobilità dei luoghi.

Persino l’artista della video-scultura-installazione non sente di appartenere a un luogo specifico, anzi. Sembra immersa in una ricerca costante di un posto dove vivere. Nata a Bari, Agnese Purgatorio, si muove tra Belgrado e Beirut passando anche da Matera, capitale europea della Cultura nel 2019, a cui ha donato la sua opera. «Per ridefinire uno spazio è necessario considerare geografie personali, mappe dell’immaginazione e una composizione di forme multiple», ha detto l’artista. L’opera ha già avuto modo di essere descritta e valutata da importanti esponenti del settore artistico. Secondo il giornalista e critico d’arte barese Pietro Marino, nell’opera di Purgatorio ci sono «contaminazioni artistiche necessarie per una operazione di coinvolgimento dell’immaginazione che parte dai drammi del tempo in cui viviamo per tradurli in esperienze di visione ad alta densità emotiva».

La video-scultura-installazione “Cerebrale” è stata realizzata nel 2016 in occasione di “Casa Futura Pietra#2”, mostra collettiva tenutasi da novembre 2016 a gennaio 2017 nel Parco archeologico di Siponto, in provincia di Foggia.

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