Migranti, la realtà è diversa dalla percezione

Per gli italiani i migranti non rappresentano il primo problema per l’Italia e credono che ce ne siano più di quanti sono realmente. È quanto emerso dal sondaggio Ciak MigrAction condotto dall’Istituto Ipsos, diretto da Nando Pagnoncellie presentato venerdì scorso a Bologna da WeWorld-GVC Olus durante una conferenza promossa con il Comune “Le migrazioni tra realtà, narrazione e percezione”. I dati sono chiari: fra i motivi di preoccupazione degli italiani per il nostro Paese, l’immigrazione occupa il quarto posto (con il 28%) dopo disoccupazione (50%), situazione economica (38%) e tasse (34%). A livello personale, invece, l’emergenza migranti è al decimo posto.

Un altro dato che il sondaggio ha pensato di considerare è la percezione del fenomeno migratorio, dove reale e percepito non coincidono. Secondo l’ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) gli stranieri residenti in Italia sono il 9%, ma per l’opinione pubblica la presenza di migranti sul territorio è del 31%. Una percezione falsata che, secondo Marco Chiesara, presidente di We World GVC Onlus,  «mostra come il clima d’odio costruito e promosso negli ultimi anni abbia generato percezioni distorte, che alimentano paure infondate verso i migranti». Tuttavia, secondo il sondaggio di Ipsos, il 68% degli italiani continua a sostenere il diritto all’accoglienza mentre il 33% si mostra favorevole alla scelta di chiudere le frontiere. Quasi tutti (84%), però, condividono la richiesta all’Unione Europea di svolgere un ruolo più centrale a sostegno dell’Italia nella gestione dei rifugiati. 

La maggior parte degli italiani (69%) ritiene molto importante il rispetto di tradizioni e abitudini dei migranti, ma solo un quarto degli italiani ritiene che l’immigrazione abbia un effetto positivo sulla vita culturale del Paese. Quasi un italiano su due ritiene che l’immigrazione stia dividendo la società in «fazioni opposte» e per questo sia negativa. 

Il tema del lavoro è quello che di più alimenta le paure nei confronti dei migranti: da un lato è ampiamente condivisa l’idea che i migranti siano vittime (75%) e che spesso svolgano professioni che gli italiani non vogliono più fare (55%). Ma più di un italiano su due pensa che il mercato del lavoro dovrebbe riconoscere le loro competenze e titoli di studio. Dall’altro lato, la metà degli intervistati è convinta che le aziende dovrebbero dare la precedenza nelle assunzioni ai lavoratori italiani (46%) ed un terzo è convinto che i migranti abbiano reso più difficile trovar lavoro per gli italiani (38%). Per quanto riguarda la sicurezza il 44% si dichiara preoccupato dalla possibile presenza di terroristi tra i migranti un italiano su tre pensa che la gran parte dei crimini siano perpetrati da persone di origine straniera (33%). 

A cura di Rachele Baccichet

 

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