Torna “Officine Roversi”, festival dedicato al poeta amico di Lucio Dalla

La prima messa in scena assoluta di un suo testo teatrale, due opere inedite appena stampate e un reading di suoi scritti: così si presenta la terza edizione del progetto “Officina Roversi” che celebra l’intellettuale bolognese Roberto Roversi. Cinque incontri, tutti a ingresso libero, a partire dal 10 novembre fino al 28 gennaio 2020, per valorizzare e diffondere l’opera del poeta che fu protagonista di un sodalizio artistico d’autore con Lucio Dalla, per il quale scrisse diversi testi. Quello di quest’anno sarà un festival che farà conoscere al pubblico delle opere di Roversi rimaste sconosciute a molti: il suo ultimo libro “Epifonemi dell’agosto 1983 a Giulianova”, che fino ad ora era rimasto inedito, verrà presentato venerdì 22 novembre nella Biblioteca Sala Borsa. Si tratta di un’opera stampata solo di recente in 300 copie e arricchita da un‘opera originale dell’incisore Sandro Bracchitta. Oltre al volume, per la prima volta verrà rappresentata l’unica opera teatrale di Roversi mai pubblicata, “La macchia d’inchiostro”.

L’appuntamento è previsto per sabato 30 novembre nel teatro storico Alice Zeppilli di Pieve di Cento e sarà poi replicato il 28 gennaio a Bologna a Teatri di Vita, data conclusiva del festival. Lo spettacolo è stato curato dal regista Luca Mailini che definisce il lavoro dell’autore come «estremamente contemporaneo nella sua presenza di immaginario, nonostante si parli di un personaggio del ‘700 realmente esistito». La messa in scena dell’opera è un appuntamento unico: i lavori di Roversi non vengono rappresentati dal 1998, quando nella piazza delle Sette chiese di Bologna venne recitato “Enzo Re”.  La prima dell’opera a Pieve di Cento è ad ingresso gratuito, ma ci sono solo 143 posti che si possono prenotare alla biglietteria del teatro oppure online. La replica a Bologna invece prevede il biglietto a prezzo normale. 

Il festival, inoltre, apre domenica 10 novembre con la lettura de “Le descrizioni in atto” al Museo delle Storie di Pieve a Pieve di Centouna raccolta simbolo della poesia civile del Novecento. Un volume che tratta di temi dell’Italia tra gli anni ‘60 e ‘80, ma decisamente ancora attuali: dall’emigrazione e la violenza alla situazione politica internazionale. Il 15 dicembre, invece, sempre nel teatro Alice Zeppilli di Pieve di Cento verrà presentato il libro Trenta piccoli viaggi di Graziano Campanini che porta la prefazione di Roversi e si discuterà sulla sua attività di promotore culturale. Il sindaco di Pieve, Luca Borsari, ha sottolineato come il festival sia «un modo per tutto il territorio metropolitano di scoprire l’attualità dei testi di una delle figure che hanno contribuito a rendere grande Bologna in Italia e nel mondo».  

La direzione artistica della manifestazione è affidata al nipote del poeta, Antonio Bagnoli, che ha evidenziato come l’opera di Roversi può ancora avvicinarsi alle nuove generazioni, nonostante abbia più di quarant’anni di vita. Officina Roversi si presenta quindi come l’occasione per conoscere un personaggio poliedrico, esterno all’industria culturale del Novecento e per questo forse ancora poco conosciuto. 

 

con la collaborazione di Rachele Baccichet

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