Icona di donne e uomini “curvy”, l’arte di Botero in mostra a Bologna

Tutti lo conoscono per i suoi disegni di donne e uomini dai volumi abbondanti. Sinuosità umane dipinte con un occhio poetico e una matita che segue perfettamente la forma intesa come strumento di bellezza. È Botero. Le sue opere, 50 uniche e mai viste prima a Bologna, sono in mostra dal 12 ottobre fino al 26 gennaio nelle sale di Palazzo Pallavicini in via San Felice 24. L’esposizione, curata dFrancesca Bogliolo – in collaborazione con l’artista – e promossa da Pallavicini S.r.l., comprende una serie di disegni realizzati a tecnica mista e un pregiato insieme di acquerelli a colori su tela. 

Tra i soggetti selezionati dal disegnatore e pittore Fernando Botero Angulo ci sono personaggi legati all’arte circense attorniati da nature morte, circo, delicati nudi, personalità religiose, individui colti nella propria quotidianità tra i segreti della vita. Tra le opere esposte si nascondono i segreti della vita, celati sotto presenze dai volumi corpulenti, persone o oggetti in attesa di un movimento casuale o volontario. «In perfetto equilibrio tra ironia e nostalgia, atmosfere oniriche e realtà fiabesca, classicità italiana e cultura sudamericana, l’arte di Botero risulta creatrice e portatrice di uno stile figurativo e personale, capace senza indugio anche in questa occasione di coinvolgere e affascinare chi guarda», dicono gli organizzatori della mostra. 

L’esposizione, patrocinata dal Comune di Bologna e dall’Ambasciata Colombiana in Italia, è allestita con un progetto dell’Accademia di Belle Arti di Bologna diretta dal professor Enrico Fornaroli e realizzato in collaborazione con il Biennio specialistico in Scenografia e allestimenti degli spazi espositivi e museali. 

Fernando Botero 

Nato nel 1932 a Medellín in Colombia, è considerato l’icona dell’arte sudamericana ed è apprezzato in tutto il mondo per il suo personalissimo stile con cui trasforma ogni aspetto della realtà, aumentando “le qualità fisiche” delle figure e esaltando la pienezza delle forme. 

Inizia a dipingere da adolescente, ispirandosi all’arte coloniale precolombiana e spagnola. Si trasferisce a Bogotà e entra in contatto con il lavoro degli artisti della scuola muralista messicana, tra cui le opere di Orozco, che eserciterà su di lui una profonda influenza. Viaggia per l’Europa e giunto in Italia va ad Arezzo per vedere Piero della Francesca, poi a Ravenna e a Venezia. Nel 1960 si trasferisce a New York e trascorre gli anni successivi anche tra la Colombia e l’Europa. Nel 1973 si trasferisce a Parigi, realizza a Bogotà la sua prima grande antologica e inizia a lavorare alle sue celebri sculture. È protagonista di importanti mostre in Europa, Stati Uniti, Giappone, Russia. A partire dagli anni ottanta il boterismo si afferma a livello internazionale e l’artista diventa una personalità chiave del panorama contemporaneo. Riportando le parole dell’Ambasciata Colombiana in Italia, Botero è «uno dei più grandi artisti della nostra storia, un pittore e uno scultore che ha fatto del suo talento un esempio chiaro della creatività che c’è in Colombia» 

Palazzo Pallavicini 

Originario del XV secolo e appartenuto a diverse famiglie nobiliari, si sviluppa su una superficie di circa 2000 mq. Ornato da incredibili affreschi e splendidi stucchi, fu ristrutturato nel 1680 e presenta uno scalone monumentale d’ingresso progettato “nei modi dell’architettura senatoria” perfettamente conservato.  È stato un’importante corte europea e la dimora del Conte Gian Luca Pallavicini, condottiero e ministro di Carlo VI d’Asburgo e di sua figlia, l’imperatrice Maria Teresa d’Austria, madre di Maria Antonietta. Nella Sala della Musica, il 26 Marzo del 1770, si esibì un giovanissimo Wolfgang Amadeus Mozart. 

Immagine: Fernando Botero Femme, 2002 Pastello su carta, 102×68 cm

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