I nuovi bolognesi, “Globologna” si interroga sugli stranieri a Bologna

A Bologna circa il 16 per cento della popolazione è straniera, ma chi sono i nuovi bolognesi? A questa domanda cerca di rispondere l’associazione Geopolis con “Globologna, dal mondo alle due Torri”, la rassegna di conferenze per conoscere i Paesi da cui provengono i nuovi cittadini. Quella in arrivo è la seconda stagione e comincia oggi al Centro Interculturale Zonarelli in via G.A.Sacco, 14 alle 18,30. Al centro dell’attenzione saranno le Filippine. 

Globologna è un progetto che nasce con l’intento di valorizzare il protagonismo delle diaspore e svolge un’attività di divulgazione geopolitica per far conoscere situazioni che generalmente le persone ignorano. L’obiettivo posto alla sua base è quello di essere un’occasione per le comunità straniere di raccontare il loro Paese attraverso le proprie esperienze. A parlarne è intervenuto l’assessore alle Relazioni europee e internazionali, Marco Lombardo, che ha sottolineato come l’iniziativa si inscriva in quello che è «un percorso di conoscenza che consideriamo presupposto necessario per le politiche d’integrazione». Al 1 gennaio 2018 è emerso che i cittadini stranieri residenti a Bologna sono 15.698 e rappresentano il 15,3% della popolazione. La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con il 16,4% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dalle Filippine (8,7%) e dal Bangladesh (8,0%). Inoltre, l’età media dei cittadini nati all’estero è molto bassa rispetto a quella dei bolognesi. Proprio per questo secondo Gennaro Mansi di Geopolis, «capire la diversità è il primo passo per comprendere l’intero magma sociale di cui facciamo parte». Per Lombardo questi incontri sono «uno strumento importante per confrontarci, conoscerci e vedere la ricchezza delle comunità presenti. E proprio la conoscenza può garantire la sicurezza di tutti». 

La prima edizione di “Globologna”, che si è tenuta tra aprile e giugno 2019, ha visto come protagonisti Marocco, Cina e Tunisia. La rassegna invernale vedrà altri tre incontri: si parte stasera con le Filippine, il 28 novembre sarà il turno della Russia (l’appuntamento è al Centro Interculturale Zonarelli), per poi concludersi il 13 dicembre all’interno di Palazzo d’Accursio con la comunità albanese di Bologna. Inoltre, quella di questa sera sarà una conferenza tutta al femminile, anche per il fatto che la comunità filippina a Bologna è per lo più composta da donne che hanno dato vita a diverse associazioni attive nella promozione culturale e nell’inclusione sociale. Oltre al discorso geopolitico riguardante l’isola verranno anche lette poesie e racconti e si ascolteranno le musiche di due esponenti della Filipino Women’s League Bologna. 

Tutti gli incontri sono ad ingresso libero e al termine della conferenza sarà organizzata una cena a base di piatti tipici del Paese a cui è dedicata la serata, proprio perché cibo, musica e cultura sono strumenti importanti di integrazione. E proprio per affrontare in modo concreto i temi dell’accoglienza e dell’inclusione, lo scorso settembre il Comune di Bologna, insieme a quello di Lampedusa, hanno aderito al Global Compact. Un’azione che vuole sensibilizzare le altre amministrazioni locali d’Italia e spingere il governo italiano ad adottare il documento. 

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