L’hanno paragonata a Ella Fitzgeral, versione reggae. A volte ricorda la cantante americana Eryka Badu. Ma invece è giamaicana e non ha niente da invidiare ai miti della musica black internazionale. Lei è Jah9, artista diventata un’icona femminile nella musica spirituale reggae dub che venerdì 14 giugno salirà sul palco del Vibra Club di Modena in una serata che darà il lancio al Rototom Sunsplash 2019 (dal 16 al 22 agosto), il festival reggae più importante d’Europa nato in Italia nel ‘91 ma trasferitosi in Spagna (Benicassim) nel 2010. Prima e dopo il concerto al Vibra di Modena in via IV Novembre il dj bolognese Pier Tosi farà ballare il pubblico con le sue selezioni originali di musica reggae.
Jah9 è tutto quello che la musica reggae dovrebbe rappresentare: coscienza, spiritualità, consapevolezza e meditazione sul mondo e su noi stessi. Oltre a essere una cantante e una poetessa è anche istruttrice di yoga certificata. Durante i suoi concerti invita il pubblico sospendere, respirare profondamente e sentirsi potenziato. I suoi spettacoli, descritti come “magia oscura”, aumentano la consapevolezza e chiamano ciascuno di noi a un risveglio spirituale. La sua filosofia, la sua spiritualità e il suo stile «Jazz on Dub» è stato distribuito in Europa e in tutto il mondo dal 2013 con un primo album molto acclamato: «New Name».
Quest’anno Jah9 e la sua band The Dub Treatment esce con un nuovo album con l’etichetta VP Records che la porterà a un tour nei festival fra più importanti del mondo, tra cui il Rototom Sunsplash.
Il festival di musica reggae più importante del nostro Continente ha già un programma di concerti ed eventi unici al mondo. Tra gli artisti confermati ci sarà Ziggy Marley (figlio di Bob Marley), la storica band giamaicana dei Third World, solo per dirne un paio. E dall’Italia salirà sul palco il cantante romano Brusco e Forelock e Arawak, reggae band sarda ma residente a Bologna.
Ma il Rototom Sunsplash non è solo musica. Dalla sua nascita il festival dà visibilità a quei valori che rendono possibile che una società avanzi nel modo più giusto ed equo possibile. Tra conferenze, dibattiti ed eventi al suo interno, il Rototom ha sviluppato azioni per dimostrare che veramente, se c’è la volontà, si possono creare basi efficaci di dialogo e convergenza fra diverse culture e persone di tutto il mondo, che vanno oltre la razza, la religione, le frontiere e le barriere fisiche o ideologiche. Il festival per questo motivo è stato riconosciuto dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO) come Evento Esemplare del decennio 2001-2010 per il lavoro di promozione della Cultura di Pace e della Non Violenza.
