La rivoluzione russa secondo Marco Cavicchioli in scena a Bologna

Non è una lezione di storia, ma una favola tinta di humor nero. È il nuovo spettacolo di Marco Cavicchioli, in scena dal 26 al 28 aprile al teatro delle Moline a Bologna e che porterà sul palco le anime dei protagonisti della Rivoluzione d’ottobre (1917). Terzo capitolo della “Red Trilogy” dell’attore e regista, il pezzo è scritto da Andrea Schianchi, diretto da Bruno Stori e sarà accompagnato dalla chitarra di Irene Elena. L’obiettivo della rappresentazione non è una riflessione critico-nostalgica sulla Rivoluzione, ma riscoprire la scintilla che ha incendiato l’animo dei “rossi”, nel bene o nel male. 

È il 1991, è caduto il muro di Berlino e si è sgretolato il Partito Comunista Italiano (PCI). Sono crollate anche le certezze e le speranze di Remo Guidotti, abitante di Cavriago (RE), iscritto al PCI. Di fronte alla mancanza di punti di riferimento politici, anche la mente di Remo va in mille pezzi. La sua immaginazione allora ha la meglio e i protagonisti della Rivoluzione iniziano a muoversi intorno a lui e in lui. Personaggi come Lenin, Stalin, Trotsky, Molotov, Aleksandra Kollontaj e tante altri si reincarnano così nella sua figura.  

«È il racconto di chi l’idea del comunismo se l’è sentita arrivare addosso con tutta la sua forza e con tutte le sue speranze. Che ne è rimasto ammaliato pur non essendo cittadino sovietico e pur non avendo osservato da vicino ciò che laggiù accadeva», ha commentato Marco Cavicchioli, interprete di tutte le anime dei personaggi. Lo spettacolo è quindi una sorta di dialogo tra Remo e la sua esperienza, i suoi ricordi. Il risultato è un divertente scambio di idee, memorie, nostalgie e riflessioni politiche che non escludono il nostro presente. «”Revolyutsiya” vuole essere un modo per risvegliare la memoria e le coscienze. Non un’elegia di ciò che fu, ma un momento di riflessione su ciò che accadde, perché accadde e come accadde», ha commentato Andrea Schianchi.

 

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