A scuola di memoria di guerre, partito un progetto finanziato dalla Regione

In classe per un dialogo fra il racconto della guerra in Bosnia e l’arte. È “Smart- a Scuola di Memoria con le Arti Multimediali”, il nuovo progetto finanziato dalla Regione Emilia Romagna e rivolto alle scuole superiori di primo e secondo grado. Una serie di incontri, partiti a ottobre, per sensibilizzare gli studenti sul tema del conflitto e riconoscere i parallelismi tra la guerra in Bosnia Erzegovina e le guerre mondiali che ci hanno coinvolto. Durante queste giornate gli studenti parteciperanno alla lettura del libro del giornalista Luca Leone “Tre serbi, due musulmani e un lupo” e ascolteranno le testimonianze dirette di una giovane bosniaca, Tamara Cvetkovic. Una giornata sarà dedicata alla proiezione di spezzoni del video documentario “La pace fredda, è davvero finita la guerra in Bosnia Erzegovina?” di Marcella Menozzi. Successivamente durante un laboratorio, la regista darà ai ragazzi gli strumenti per iniziare a realizzare una serie di prodotti multimediali tramite un lavoro di gruppo. 

Il progetto non terminerà tra le mura scolastiche. Assumerà anche una prospettiva virtuale attraverso la pubblicazione dei video elaborati dagli studenti sulla pagina Facebook “La pace fredda” e l’omonimo profilo Instagram. L’obiettivo è quello di dare forma a un luogo virtuale in cui i ragazzi italiani e i ragazzi bosniaci, che hanno vissuto o subito in qualche maniera gli orrori della guerra, possano condividere idee, immagini e pensieri, costruendo uno scambio culturale, di supporto e solidarietà. L’iniziativa è inserita all’interno del bando della Regione Emilia-Romagna per il sostegno ad iniziative di valorizzazione e divulgazione della memoria e della storia del Novecento. La realizzazione è stata possibile grazie al patrocinio di Iscos Emilia Romagna (Istituto Sindacale per la Cooperazione allo Sviluppo) e alla collaborazione con Anolf Emilia-Romagna (Associazione Nazionale Oltre Le Frontiere). 

La prima tappa del progettosi è svolta all’ITIS Nullo Baldini di Ravenna e ha visto la partecipazione di sei classi, oltre un centinaio tra studentesse e studenti. Altre scuole che aderiscono a Smart sono le scuole secondarie di primo grado Leonardo Da Vinci di Bologna e Europa di Faenza. Il progetto si collega, inoltre, ad un’altra iniziativa di Iscos organizzata in partenariato con Cisl Emilia Centrale e Comune di Reggio nell’Emilia: la mostra fotografica “Breaking Free. Voci e storie dei bambini nati dalla guerra”. L’esposizione racconta le storie di una delle categorie più vulnerabili della società bosniaca martoriata dal conflitto serbo bosniaco e trae ispirazione dalle storie di madri e dei loro bambini nati dalla guerra. “Breaking Free” è nata dagli attivisti di Forgotten Children of War, un’associazione di volontariato che opera nel territorio della Bosnia Erzegovina. La mostra è iniziata il 26 ottobre ed è ingresso libero. Sarà possibile visitarla sabato e domenica dalle 16,30 alle 19,30 fino al 25 novembre all’interno degli spazi di Binario 49 a Reggio nell’Emilia in Via Turri, 49.
 

di Rachele Baccichet

foto: Rachele Baccichet

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