Sicurezza nelle discoteche, le responsabilità saranno dei gestori

Per migliorare la sicurezza delle discoteche le Istituzioni delegano ai gestori la protezione sia interna che esterna dei luoghi di intrattenimento bolognesi. È quanto si è appreso oggi a Palazzo Masetti a Bologna durante la presentazione di un accordo tra Questura, Prefettura e Confcommercio con i gestori dei locali. Nel documento sono descritte una serie di regole che i clienti devono obbligatoriamente osservare se non vogliono essere allontanati dagli organizzatori o segnalati alle forze dell’ordine: non introdurre armi, non essere ubriachi o sotto effetto di droghe, non fare schiamazzi.  

Il “Protocollo d’intesa” è nato per favorire la legalità e la prevenzione nei luoghi di intrattenimento notturno e avrà una durata di tre anni. In questo lasso di tempo la Prefettura coordinerà alcuni incontri annuali per monitorare eventuali risultati. Ai gestori delle discoteche, invece, è data una responsabilità più ampia. Oltre ad allontanare le persone che potrebbero essere pericolose, i locali sono tenuti a sensibilizzare sull’effetto di droghe e alcol attraverso apposite campagne create a loro discrezione. I gestori dovranno anche utilizzare servizi di sicurezza di agenzie in regola secondo il decreto ministeriale del 6 ottobre 2009. Oliviero Giovetti, presidente del Sindacato italiano locali da ballo (SILB), ha dichiarato: «Con questo protocollo i buttafuori possono essere contrattualizzati, mentre prima erano a carico delle agenzie di sicurezza». Per raggiungere gli obiettivi prefissati le varie parti coinvolte stanno anche discutendo sull’installazione di servizi di videosorveglianza sia interni che esterni ai locali. 
 
Il prefetto di Bologna, Patrizia Impresa, ha sostenuto che il documento introduce «un nuovo metodo di sicurezza partecipata o sussidiaria, ed è oggi l’unico modo possibile per essere vicini a una nuova realtà sociale che richiede una prevenzione efficace» Ma non tutti i locali bolognesi condividono l’entusiasmo verso questa intesa. Secondo alcuni gestori di discoteche si tratta di un modo del prefetto per scaricarsi di tutte le responsabilità, un tacito accordo che comporta meno controlli, ma anche meno tolleranza e vicinanza da parte delle forze dell’ordine. 
 

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