Inquinamento, il progetto di Legambiente Emilia-Romagna che porta in campo gli studenti

Sensibilizzare i ragazzi sulle problematiche dell’inquinamento atmosferico rendendoli protagonisti di un monitoraggio sulla qualità dell’aria in città. È quello che si propone di fare il progetto di Citizen Science promosso da Legambiente Emilia-Romagna in collaborazione con la Fondazione Carisbo. L’iniziativa, che coinvolge circa 500 studenti delle scuole medie Zappa, Farini, Dozza e del liceo scientifico Sabin di Bologna, porterà i ragazzi in campo attraverso attività di rilevazione e raccolta dati sullo stato dell’aria intorno ai loro plessi scolastici. 

Le prime attività del progetto sono iniziate lo scorso novembre con lezioni di approfondimento che hanno formato i ragazzi su temi come che cos’è l’inquinamento dell’aria, come si misura, quali sono gli effetti sulla nostra salute e quali i riferimenti normativi da tenere in considerazione. Temi che hanno suscitato curiosità nei ragazzi. «Al momento l’attività formativa in aula sta già riscontrando interesse, ma pensiamo che le misurazioni sul campo saranno la fase più efficace», ha detto il direttore di Legambiente Emilia-Romagna Giulio Kershbaumer

Il progetto nel vivo nei mesi di febbraio e marzo, che vedranno gli studenti alle prese con uno strumento portatile che consente di misurare i livelli di particolato PM10 nell’aria, l’inquinante atmosferico che provoca più danni per la salute umana in Europa. Inoltre, a seconda della loro composizione chimica, «le particelle di PM10 possono anche avere effetti sul clima globale, sia riscaldando che raffreddando il pianeta». (fonte Arpae Emilia-Romagna). 

Le aree destinate alle rilevazioni saranno scelte dagli stessi ragazzi, selezionando postazioni impattate in maniera differente dal traffico. Si potrà fare un confronto tra la strada di fronte alla scuola e il cortile interno non trafficato, oppure il parco pubblico limitrofo. Sarà anche fatta una comparazione tra i livelli di inquinamento durante l’orario di ingresso e uscita da scuola rispetto alle ore di metà mattinata. «L’obiettivo del progetto è duplice: in primo luogo sensibilizzare i ragazzi sul problema dell’inquinamento dell’aria, attraverso un’attività “scientifica” fatta da loro in prima persona. Crediamo che questa modalità sia più efficace per far passare l’importanza di questa tematica. Il secondo obiettivo è quello di poter ragionare insieme ai ragazzi sulle possibili alternative di mobilità attuabili nelle nostre città e nello specifico per i percorsi casa-scuola», ha concluso  Kershbaumer. Per questo motivo, dal mese di aprile, gli studenti inizieranno ad elaborare le loro proposte per migliorare la qualità dell’aria e, a maggio, durante l’evento di chiusura del progetto, avranno l’occasione di presentarle alle amministrazioni locali.

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