Consulenze e aiuti economici a chi ha debiti, rinnovato un accordo a Bologna

Aiutare gratuitamente le persone in difficoltà che hanno debiti e non possono permettersi di pagarli: anche il Tribunale di Bologna ha firmato oggi a palazzo Malvezzi in via Zamboni un protocollo per il sovraindebitamento. È un documento che offre consulenze gratuite per le persone con gravi problemi economici e che sono esposte ad azioni legali da parte dei loro creditori. Attraverso questo servizio le persone possono provare a risolvere la loro situazione cercando di ottenere la liberazione dai debiti, che spesso vengono contratti per spese basilari tipo le prestazioni sanitarie o l’istruzione dei figli.  Lo sportello si rivolge ai debitori con la residenza o la sede principale della propria attività all’interno della città metropolitana di Bologna.

Non possono accedere al protocollo gli imprenditori che hanno avuto altre procedure consensuali come il fallimento, chi ha già utilizzato nei 5 anni precedenti la normativa di sovraindebitamento. Inoltre, il procedimento non è rivolto anche a chi ha subito provvedimenti di revoca, risoluzione o annullamento dell’accordo del piano del consumatore e chi presenta una documentazione incompleta.  Lo sportello, attivo da fine settembre 2018, ha ricevuto un numero crescente di richieste, da poche decine alle 225 attuali. Tra queste, 75 sono state inviate agli Organismi di Composizione della Crisi (OCC), e sono composte da 52 consumatori e 23 debitori, mentre 102 sono gli utenti che hanno richiesto informazioni. 
 
Il Tribunale di Bologna si è oggi aggiunto a questa intesa dopo la precedente sottoscrizione del protocollo da parte del Comune di Bologna e dell’Ordine dei commercialisti e degli esperti contabili, avvenuta il 13 luglio 2018, e della Centrale Rischi d’Intermediazione Finanziaria (CRIF Spa), firmata il 17 aprile 2019. Francesco Maria Caruso, presidente del Tribunale di Bologna, ha dichiarato: «Dobbiamo dare ai cittadini una giustizia che non abbia una faccia dura, ma conciliante. È importante che anche le persone in difficoltà, come gli anziani che hanno un amministratore di sostegno, possano essere introdotti in questa rete». Il protocollo per il sovraindebitamento tocca una serie di fasce sociali, le più povere, che sono anche le più soggette alla crisi economica. Secondo i sottoscriventi del protocollo, queste misure servono sia a scongiurare un’emergenza sociale, sia a far comprendere ai cittadini che sono ascoltati. 

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