Allarme siccità, gli agricoltori attendono la manna (pioggia) dal cielo

Il grido di allarme siccità lanciato da Coldiretti Emilia-Romagna sottolinea che molte coltivazioni della regione sono a rischio. In Emila-Romagna non piove in modo significativo da mesi: durante l’inverno scorso è caduto il 40 per cento di acqua in meno. A Boretto, in provincia di Reggio Emilia, la portata del fiume Po è addirittura inferiore rispetto al 15 agosto 2018.

Il maltempo nella regione è atteso come una manna dagli agricoltori che si aspettano al più presto una pioggia duratura, costante e non troppo intensa. I forti temporali con precipitazioni violente invece, provocherebbero solo danni. «Caldo e siccità hanno reso secchi i boschi, senza neve le montagne e asciutti fiumi e laghi.  Sono compromesse anche le riserve nel terreno, dato che l’acqua è essenziale per le coltivazioni. In pericolo ci sono infatti le semine primaverili di granoturco, barbabietole, riso e pomodoro.  Se da un lato il “bel tempo” ha permesso agli agricoltori di fare le lavorazioni per preparare il terreno alla semina in modo ottimale, non si può dire la stessa cosa per la germinazione dei semi, che può avvenire solo se in presenza di buona umidità del terreno», ha spiegato Coldiretti Emilia-Romagna.

Per l’associazione che rappresenta gli agricoltori nel nord Italia la situazione attuale è grave. Un evento simile era già avvenuto nel 2017, «uno degli anni peggiori del secolo. La siccità causò circa 2 miliardi di euro di danni all’agricoltura, tagliando i raccolti delle principali produzioni come ortaggi, frutta e mais. Anche i vigneti e il fieno per l’alimentazione del bestiame per la produzione di latte ne hanno risentito», ha concluso Coldiretti.

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