Troppo cibo sprecato, ecco il rimedio di “MyFoody”

Si può risparmiare e, allo stesso tempo, evitare lo spreco alimentare? Sì secondo “Myfoody”, la startup italiana “innovativa a sfondo sociale”, nata nel 2013, che suggerisce agli utenti le offerte dei supermercati dove poter acquistare i cibi prossimi alla scadenza, scontati fino al 50%, o quelli che presentano dei difetti estetici. Finora hanno aderito l’UniCoop Tirreno e la catena Unes. L’obiettivo di “Myfoody” è la creazione di una rete organizzata affinché possano mettersi in relazione i principali attori coinvolti nello spreco alimentare: la distribuzione (grande e piccola), i grossisti, i ristoratori e i consumatori. Un passo importante verso il raggiungimento del dodicesimo obiettivo dell’Agenda 2030 dell’Onu per lo sviluppo sostenibile, dove si afferma di voler «dimezzare lo spreco alimentare globale pro-capite».

Secondo i dati di “Reduce”, un progetto di ricerca che fa capo all’Università di Bologna, lo spreco annuale per famiglia è di circa 84 chili. La ricaduta in termini economici sarebbe di 8,5 miliardi di euro l’anno, circa lo 0,6 per cento del Prodotto interno lordo (Pil) nazionale, come ha riportato “Il Sole 24 Ore”. Scaricando l’applicazione “Myfoody” è possibile scoprire quali sono i supermercati vicini che propongono offerte sui cibi che andrebbero sprecati. La spesa può essere effettuata sul luogo ma anche attraverso il cellulare: i prodotti verranno consegnati a domicilio entro poche ore, con mezzi non inquinanti. Il tutto a emissioni zero.

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