I vegani di Anonymous contro le torture negli allevamenti intensivi

Erano vestiti tutti di nero con maschere di Anonymous sul viso, in mano  avevano dei monitor accesi che trasmettevano immagini di animali torturati negli allevamenti intensivi ed erano disposti di fronte alla statua del Nettuno a Bologna a forma di un quadrato, anzi di un cubo (The cube of truth – come lo chiamano loro). Sono i circa 140 attivisti animalisti di Anonymous for the voiceless” che sabato pomeriggio hanno manifestato con un flash mob a livello nazionale nel centro di Bologna 

L’obiettivo della performance degli attivisti è informare e far prendere consapevolezza ai passanti di come gli animali vengono sfruttati e torturati negli allevamenti intensivi di tutto il mondo. «Noi siamo tutti vegani e vogliamo dimostrare come si può vivere in perfetta armonia non contribuendo a questa violenza. Le immagini che mostriamo nei video non vengono quasi mai fatte vedere in televisione e molte delle persone che si fermano davanti a noi non hanno idea di quello che avviene negli allevamenti», ha spiegato Ima Assiak, attivista e fotografa ufficiale del flash mob “Anonymous for the voiceless”. 

                                    

Il simbolo di indossare la maschera di Anonymous è sia per riprendere il volto simbolo delle proteste, sia per non far sentire giudicati i passanti durante il flash mob. «Ci disponiamo a forma di cubo in modo che possiamo essere ben visibili a tutti. Il nostro movimento animalista è nato in Australia due anni fa ma ormai anche in Italia ha preso piedi  tanto che gli attivisti che partecipano ai flash mob provengono da tutte le regioni d’Italia», ha concluso Ima Assiak. 

 

Foto nell’articolo di: Ima Assiak

 

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