Un torneo itinerante per fare socialità, la seconda giornata del Dimondi tra ping pong e biliardino

«Vogliamo creare un terreno comune tra più fasce sociali possibili partendo dal gioco e dal corpo». I componenti del Grinta, squadra di sport popolare nata nel 2014 dopo i Mondiali Antirazzisti di Bosco Albergati, hanno raccontato gli obiettivi del Torneo Dimondi: un campionato itinerante di calcio a 5 (e non solo) a cui partecipano 18 squadre di Bologna, da novembre a giugno. Ieri si è svolta la seconda giornata nella palestra Gino Milli, il partigiano della Quarta Brigata Garibaldi Venturoli che fu tra i fondatori del Circolo Arci Guernelli. La palestra, che durante la settimana ospita corsi di basket, boxe, calcio, frisbee e altre attività organizzate dal Grinta e da Leib, ha accolto i partecipanti che si sono sfidati in tornei di biliardino, ping pong e, in caso di parità, a briscola.

Organizzare una giornata significa preparazione del torneo e del terzo tempo finale, e non riguarda solo il Grinta. Le decisioni vengono prese nelle assemblee collettive (che si fanno tre volte l’anno): «ogni giornata è organizzata da due o tre squadre ed è tematizzata. Nella prima si è parlato di sport e differenza di genere, la prossima sarà su sport e inclusione e ce ne sarà una sugli spazi urbani», hanno detto i membri del Grinta. Non solo sport e divertimento, quindi, ma anche promozione di dibattiti e riflessioni partendo dall’attività sportiva. Cosa rende il Dimondi un torneo diverso? Innanzitutto l’idea di ridimensionare la tensione agonistica per permettere a chiunque di partecipare, l’auto-organizzazione, la possibilità di trasformare alcune regole con il consenso degli avversari e, soprattutto, la “presabbene”: una classifica speciale che premia l’entusiasmo, il rispetto dell’avversario e il modo di stare in campo.

Il trailer del Torneo Dimondi

Di solito sono i parchi o i centri sportivi a ospitare le giornate del torneo ma, questa volta, gli organizzatori, preoccupati per la data invernale, hanno deciso di aprire gli spazi della palestra. Non si può giocare a calcio in mezzo a 100 persone: terzo tempo anticipato, dunque, e poi via ai tornei di biliardino, ping pong e briscola che sostituiscono il classico calcetto. Dopo la pasta e fagioli, l’inizio delle attività: chiasso, gioco e movimento dappertutto e poi chi, aspettando il suo turno, temporeggia bevendo in compagnia. Altri invece si mettono in posa per l’album di figurine del torneo.

Lo sport come modo per fare socialità. E funziona. Al Dimondi partecipano varie realtà cittadine: dalla Sim (Scuola italiano con i migranti) di Xm24 a Piazza Grande, dai Diavoli Rossi (nata da pazienti e operatori dell’Ausl Bo sud) al Binario 69, il circolo Arci di via de’ Carracci. La prossima giornata, il 2 marzo, sarà organizzata dal Real Lungoreno, da Leib e dai Diavoli Rossi.

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